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Itinerario urbano: città, borghi e villaggi

Itinerario urbano: città, borghi e villaggi
Villaggio FIAT
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Al di fuori del suo centro storico tradizionale, rimasto pressoché immutato sino all’inizio del Novecento, Settimo si è sviluppata per una serie di addizioni caratteristiche, talune a carattere spontaneo e dilazionate nel tempo, altre, più omogenee e circoscritte cronologicamente, che potremmo definire borghi e villaggi.
E’ nota la stretta influenza esercitata dalla Paramatti nella formazione del Borgo Provinciale, analogamente a quella degli stabilimenti Schiapparelli e Magliola per il Borgo Nuovo, mentre i grandi e medi stabilimenti sorti successivamente al secondo conflitto mondiale (Pirelli, Ceat, Oreal, Siva, Lucchini, Fram, Monoservizio, ecc.) hanno favorito un consistente aumento demografico.
Il fenomeno urbanistico dei cosiddetti villaggi inseriti nel tessuto edificato di Settimo va pertanto inteso in tutta la sua ampiezza, poiché presenta caratteristiche tipologiche complesse che possono essere riassunte nei seguenti gruppi:
 
- villaggi operai propriamente detti: agglomerati residenziali sorti fra la seconda metà degli anni ’30 e la fine degli anni ’60 per iniziativa degli stabilimenti stessi (soprattutto di Cravetto e Farmitalia);
- villaggio Fiat: villaggio industriale, sorto di fatto senza l’effettiva presenza di stabilimenti del Gruppo nel nostro territorio;
 
- villaggi/quartieri da basso reddito, di tipo speculativo: sorti sull’onda del pressante movimento immigratorio del ventennio 1950/60;
 
- quartieri di edilizia sociale: gradualmente realizzati da IACP, INA Casa, CIT, Gescal nell’arco di un cinquantennio, sono presenti nel territorio settimese sin dal 1935 (ex quartiere Origlia di via Ariosto angolo via Petrarca). La loro incidenza nel territorio si intensificherà soprattutto a partire dagli anni ’70;
 
- quartieri dei piani di zona (PdZ): agglomerati realizzati per mezzo dei PdZ comunali, strumenti urbanistici databili anch’essi agli anni ‘70;
- villaggi residenziali di tipo speculativo: costituiti da abitazioni mono o bi-familiari di bassa qualità, realizzate in serie fra le maglie larghe dei regolamenti edilizi caratteristici degli anni del boom economico;
- agglomerati residenziali di fascia medio/alta: risalenti agli anni ’60/’70, vennero realizzati dai ceti medio/alti del tessuto sociale settimese: dirigenti, commercianti e, soprattutto, piccoli proprietari di attività artigianali e industriali legati in particolar modo all’indotto della penna.