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Archimatti e Paramede

La fabbrica dei colori

 

La fabbrica di colori "Paramatti" -demolita nel 2005- ha rappresentato per oltre mezzo secolo una pietra miliare nello sviluppo urbanistico ed industriale della Settimo del Novecento.
Lo studio sistematico dello stabilimento ed il recupero della sua memoria (orale e documentaria) hanno costituito il volano d'avvio, nonchè il primo tassello del progetto  Museo del Novecento-Ecotempo. Non solo: dal suo smantellamento è stato possibile recuperare l’intero apparato della centrale elettrica, costituito da due caldaie Lancashire e da un ormai rarissimo economizzatore multitubolare Green che sono entrati a far parte a pieno titolo del Parco dell'Energia dal dicembre 2017 e hanno oggi posto nel cortile d'ingresso del Mulino Nuovo.
Sull’esperienza Paramatti hanno operato e si sono confrontati gli ex lavoratori, le scuole, operatori culturali di varia estrazione. Da questa collaborazione sono stati realizzati:
 
  • il documentario del regista Mario Piavoli “Paramatti, la Casa di tutti… i Colori”, che ha raccolto favorevoli consensi nei circuiti documentaristici e nei convegni di Archeologia Industriale in cui è stato presentato;
  • il libro"La fabbrica dei colori. La Paramatti e l'industria settimese ai tempi delle ciminiere" , in cui Vito A. Lupo, partendo dalla descrizione dell’industrializzazione di Settimo Torinese ai tempi, da poco consegnati al passato, delle ciminiere, ha poi spaziato su un periodo specifico della storia dell’energia termica e delle sue ripercussioni ambientali e culturali comuni alla totalità del cosiddetto “Mondo Occidentale”.
  • l'intervento scultoreo "Colonne di fumo" di Johannes Pfeiffer dedicato alla memoria della ciminiera "Paramatti".
  • l'allestimento "Archimatti & Paramede: la biblioteca dopo la fabbrica": una mostra permanente nella Biblioteca Civica e Multimediale Archimede. Un vero e proprio percorso espositivo di archeologia industriale in cui trovano spazio le caldaie Lancashire, parte della centrale termica dello stabilimento. Oltre ai reperti recuperati dallo smantellamento del 2005, la mostra vede esposti oggetti, barattoli, foto, pubblicità e cataloghi d’epoca che hanno segnato la storia di un marchio in produzione dal 1847 ad oggi.