Il Parco dell'energia

Nell'area retrostante il Mulino Nuovo trovano inoltre spazio modelli di macchine dedicati alla storia dell'energia, installate a scopo ludico-didattico. Le installazioni sono funzionanti e interattive a disposizione dei visitatori interessati e delle scuole. In particolare troverete: un mulino vero e proprio dotato di una ruota a ritrècine e una ruota vitruviana collegate a macine funzionanti per la macinazione dei cereali; un gruppo di ruote e un gioco sonoro che illustrano il sitema del sollevamento dell'acqua; un mulino a forza animale ed una sega idraulica ereditati da una delle passate edizioni di "Experimenta" (Torino). Questi ultimi sono ricostruiti su esempi di manuali del XV-XVII secolo e fanno parte del "Parco dell'Energia".
Accedendo al Parco dell'energia s'incontrano lungo il rio Freidano due elementi distintivi di mestieri che hanno caratterizzato il territorio settimese: la barca a fondo piatto utilizzata per la pesca lungo il canale e la ricostruzione di una tettoia sotto cui i lavandai sciacquavano e battevano i panni nel rio.
Infine, anche i più piccoli hanno possibilità di divertirsi nell’area gioco appositamente allestita per loro in un angolo dello spazio verde.
Il locale turbine

Sul retro dell’edificio si può visitare il locale ospitante le turbine. Ubicate ad un livello sottostante in cui un tempo veniva deviata l'acqua del rio Freidano, queste turbine di tipo Francis sono state installate in seguito all'aumento della produzione molitoria.
Entrando nel locale stesso, prima di accecere alle turbine, ci si trova nell'ex edificio di presa. Attualmente ospita diversi macchinari originali installati all’interno del Mulino Nuovo prima dell’intervento di recupero edilizio: una coclea orizzontale, un'aspiratrice e setacciatrice, una pesatrice automatica con tramoggia inferiore, un filtro ad aria permanente ed una porzione di elevatore a tazze.
Le caldaie
Parte dell'allestimento ecomuseale è l'installazione di archeologia industriale collocata nel cortile d'ingresso al Mulino Nuovo. Composta da due caldaie Lancashire e da un rarissimo economizzatore Green, gli elementi sono testimonianza della fabbrica di vernici Paramatti, una delle più grandi e rinomate industrie del territorio del Novecento. Di questa fabbrica ne tiene memoria anche la Biblioteca Archimede, sorta dove un tempo vi era la Paramatti stessa, all'interno della quale sono conservati altri reperti di archeologia industriale.