Il giorno Gennaio 20, 2008
Luogo: Ecomuseo del Freidano
Organizzato da Marianna Sasanelli
Categorie: Mostra
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La mostra racconta il rapporto colto, che affonda le proprie radici nell'amore per le lettere e per le fantasie nate intorno all'evoluzione della Terra. Dai bestiari medievali, che Clizia reinterpreta con taglio fortemente ironico, ad animali fiabeschi, il contatto con la natura è forte nell'artista, che nel suo vagare attraverso l'Italia, ha spesso scelto studi situati in luoghi in cui il dialogo con l'ambiente fosse significativo. Dall'amore per la natura nascono i paesaggi antropomorfi, dove le figure sono nascoste nei profili delle colline o della vegetazione, ma anche libri per i ragazzi, come quelli di Pinotto l'Ecologo, da lui scritti e illustrati per spiegare ai bambini l'importanza per l'ambiente. Ma il bestiario di Clizia è forse l'esempio più forte di questa passione. Fischietti e ceramiche sono figure vive, animali dall'espressione molto umana, dai sentimenti forti. Sguardi divertiti, gattini imbronciati, uccellini fischianti (veri e propri fischietti funzionanti) appoggiati su animali più grandi, mobile con pescatori. Ma anche animali fantastici: forte è la presenza di pesci abissali, figure arcaiche, ibridi tra pesci sconosciuti e il simbolo della luna, che frequentemente, insieme al sole, ricorre nelle immagini di Clizia. Incisioni e sculture riportano motivi geometrici e graffiature che caratterizzano il segno dell'artista. Laboratori di ceramica sono previsti per le scuole, per ricordare l'importanza che Clizia attribuiva all'insegnamento dell'arte.
Clizia (Mario Giani) nasce nel 1923 a Torino. Nel 1956 allestisce la prima mostra a Torino e l'anno successivo si trasferisce in Germania, nella Foresta Nera, per affinare la propria tecnica sotto la direzione del famoso ceramista Richard Bampi. Lo stesso anno espone a Parigi e si trasferisce a vivere a Sanremo, dove si attiva per creare laboratori artistici per ragazzi e per rilanciare il turismo grazie ad attività teatrali, espositive e letterarie. Nel 1958 trasferisce il suo studio e la sua dimora presso i ruderi di Bussana Vecchia, allora disabitata, e fonda la Colonia Internazionale degli Artisti, attirando pittori, scultori e scrittori dall'Italia e dall'Europa. Nel 1963 si trasferisce a Costigliole d'Asti dove crea e dirige una scuola comunale di ceramica. Nel 1967 torna a Torino, stabilendosi a Testona, dove si dedica alla creazione di gioielli artistici. Nel 1970 si trasferisce nella Cascina Speranza, a Bussolino di Gassino (To), dove riprende l'attività di ceramista e continua a lavorare fino alla scomparsa nel luglio del 2000. Allievo di Mario Giansone in Italia e di Richard Bampi in Germania, Clizia ha speso tutta la propria vita a diffondere la propria esperienza nelle scuole (con particolare attenzione per i disabili) non ponendo, nelle proprie opere, confini tra scultura, teatro, musica, grafica ed illustrazione. Clizia si è misurato con qualsiasi forma espressiva ed in tutte si percepisce il distillato delle precedenti esperienze, della cultura filtrata dalle migliaia di libri letti con attenzione e passione, delle ore spese a trovare il colore giusto di un inchiostro o di uno smalto. Clizia ha partecipato alle più importanti rassegne internazionali dedicate alla ceramica ed ha allestito prestigiose personali a Parigi, Colonia, Dortmund, Costanza, Monaco, Milano, Torino, Caltagirone, e in numerose altre città europee.
Sede: Ecomuseo del Freidano - Mulino Nuovo
20 gennaio - 23 marzo 2008 (inaugurazione sabato 19 alle ore 18)
La mostra è prorogata fino al 30 marzo
Via Ariosto, 36/bis - Settimo Torinese
ORARIO: domenica dalle 15 alle 19
Da lunedì a venerdi: visite guidate per gruppi e scuole su prenotazione.
Info e prenotazioni: tel 011.9103591 - 339.4673821
Siti collegati: Museo Clizia
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